FAQ sulla vitamina D: fonti di vitamina D, carenza e assunzione

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Di Daniel J. DeNoon

L'argomento più importante in medicina non è il nuovo farmaco o l'ultimo dispositivo chirurgico. È vitamina D.

Ciò che ha portato a ebollizione il dibattito bollente è stato uno studio del 2007 che mostrava che le persone che assumevano normali supplementi di vitamina D avevano il 7% in meno di probabilità di morire rispetto a coloro che non assumevano integratori giornalieri.

Un anno dopo, uno studio importante ha rilevato che quando le donne con bassi livelli di vitamina D ottengono il cancro al seno, hanno una probabilità molto maggiore di morire dal loro cancro rispetto alle donne con normali livelli di vitamina D.

Questa era una notizia sorprendente. Ma altrettanto sorprendenti sono le asserzioni secondo cui molti uomini, donne e bambini hanno livelli ematici insufficienti di questa importante vitamina.

Quanti? I dati suggeriscono che molti di noi non ricevono la vitamina D di cui abbiamo bisogno. Ad esempio, uno studio su donne in età fertile negli Stati Uniti settentrionali ha riscontrato livelli insufficienti di vitamina D nel 54% delle donne nere e nel 42% delle donne bianche.

Queste scoperte hanno portato l'American Academy of Pediatrics a raddoppiare la quantità raccomandata di vitamina D che un bambino dovrebbe assumere e hanno portato molti medici a consigliare ai loro pazienti adulti di aumentare l'assunzione di vitamina D.

Non così veloce, dice un gruppo di esperti convocato dal prestigioso Institute of Medicine. Nel suo tanto atteso rapporto del novembre 2010, la commissione IOM ha espresso sgomento per l'idea che molte persone siano carenti di vitamina D.

"Di recente sono state segnalate gravi carenze di vitamina D nella popolazione nordamericana", ha scritto il comitato. "La preoccupazione non è ben fondata: infatti, i valori soglia usati per definire il deficit, o come alcuni hanno suggerito," insufficienza ", non sono stati stabiliti sistematicamente usando dati provenienti da studi di buona qualità."

La commissione IOM ha messo l'accento su ciò che la scienza ha dimostrato, non su ciò che gli studi possono suggerire. Usando questo approccio conservatore, il comitato non ha trovato alcuna prova che la vitamina D abbia effetti sulla salute oltre la costruzione di ossa forti.

"Mentre l'attuale interesse per la vitamina D come sostanza nutritiva con benefici ampi ed estesi è comprensibile, non è supportato dalle prove disponibili", ha concluso il comitato IOM.

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